Potature e tagli di alberi sulla catena degli Aurunci: il Parco Naturale dei Monti Aurunci ha dato il via libera al nuovo regolamento. L’atto deliberato dal Presidente Marco Delle Cese con il parere positivo del direttore, il dottor Giorgio De Marchis, racchiude tutte le regole e i parametri per l’attività di Selvicoltura e abroga il precedente regolamento risalente al 2010.
Il nuovo strumento normativo risponde alla visione di una maggiore tutela delle aree boschive è stato esteso, infatti, l’ambito nel quale presentare un progetto da parte un tecnico specializzato.
In precedenza per un taglio fino a 4 mila metri quadrati era necessario la procedura semplificata, ora il parametro è sceso a 1000 metri quadrati. Quindi fino a 1000 metri quadrati i cittadini avranno l’opportunità di richiedere il nulla osta tramite la dichiarazione semplificata (una procedura semplificata che dovrà comunque contenere le specie da tagliare e la precisa delimitazione territoriale), per la quale potranno ricevere piena assistenza da parte degli uffici forestali del Parco e dei Comuni. Oltre i 1000 metri quadrati sarà sempre necessaria la presentazione di un progetto sottoscritto da un tecnico abilitato.
Il disciplinare sul taglio degli alberi segue il Regolamento di concessione degli immobili del Parco, il Regolamento su criteri e modalità per la concessione di contributi finalizzati alla promozione ed alla valorizzazione delle iniziative di interesse nell’ambito dell’area protetta e il Regolamento per il rilascio delle autorizzazioni all’introduzione e al trasporto, da parte di privati, di armi, esplosivi e qualsiasi mezzo di distruzione o cattura. Tutti di recente approvazione: dal dicembre 2018 in poi.
Ciò per evitare violazioni e pericolosi vuoti normativi. Il principio generale del nuovo Disciplinare è che, ogni intervento di selvicoltura, dovrà essere autorizzato dal Parco dei Monti Aurunci.
Solo in alcuni casi, occorre la semplice comunicazione.
E sono: potature e spalcature, realizzate con intensità limitata ad 1/3 della chioma verde, di alberi aventi diametro, misurato a m 1,30, non superiore a cm 20, ma anche la pulitura ordinaria dal rovo nei terreni individuati come prato, prato-pascolo, seminativo, seminativo-arborato.
Le autorizzazioni all’attività di selvicoltura hanno durata di due stagioni silvane, ma nel caso di accertata violazione verranno revocate. Regolamentata anche la la raccolta della legna secca che, di regola, è vietata. “Eventuali deroghe – si legge nel regolamento – possono essere concesse per motivi legati alla prevenzione e lotta agli incendi boschivi, o per motivi legati all’Uso Civico, previa autorizzazione dell’Ente Parco”.
Ma non solo tutela della flora, il disciplinare tutela anche la connessione con la fauna, per questo è stato previsto il divieto assoluto di ogni intervento di selvicolturali nel periodo compreso dal 31 marzo al 31 luglio, per evitare di interferire con il periodo produttivo.
“È vietato – si legge ancora nel regolamento – il taglio di alberi ospitanti vischio, nidi di rapaci o di picchi, ovvero con cavità idonee alla riproduzione di specie animali e di piante di varietà di fruttiferi di antica coltivazione minacciate di erosione genetica”.
Per quel che concerne gli ambiti di controllo ci sarà stretta collaborazione tra i Guardia Parco e le forze dell’ordine presenti, territorialmente, nelle aree del Parco. “Si tratta – ha dichiarato il presidente Marco Delle Cese – di un atto importantissimo per la tutela del patrimonio boschivo, un atto redatto dall’Ente Parco che si attendeva da tempo, proprio per regolamentare i nostri boschi. Quello deliberato è un decalogo per dare piena attuazione alla missione del Parco, vale a dire la la tutela dei boschi e la loro preminente funzione ambientale e paesaggistica, di evidente interesse pubblico”.
“L’approvazione del nuovo disciplinare – ha spiegato il direttore De Marchis – si è resa necessaria per migliorare la gestione delle attività selvicolturali svolte all’interno del territorio e per recepire le disposizioni regionali in materia di gestione dei siti Area Natura 2000. L’ultimo regolamento era di 9 anni fa, approvato il 31 maggio 2010, che, naturalmente, è stato abrogato. Ora invitiamo tutti gli interessati a prendere visione del nuovo disciplinare corredato dalle modalità per l’esecuzione delle attività forestali. Abbiamo approvato norme più stringenti anche per dare una risposta chiara e decisa a tentativi d’uso improprio dei boschi registrati negli ultimi tempi”.